sabato 16 giugno 2012

Teachers, leave the kids alone

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Professore trovo le sue lezioni bellissime,vorrei chiederle se può incentrare una delle sue lezioni sul mito di Italo e Aschenez.

Unknown ha detto...

Il prossimo video sarà su questi due personaggi

Anonimo ha detto...

Grazie, non vedo l'ora.

Renzo ha detto...

mi permetta un commento critico. io ammiro la sua conoscenza ed il suo amore per per la storia e la cultura magno-greca e quindi capisco che in un'epoca di globalizazione lei si scagli contro gli idoli dell'esterofilia. tuttavia credo che la cultura sia come i libri, tradurla è un pò tradirla e quindi penso che sia esagerato giudicare tanto durmante la cultura anglo-sassone, poichè lei, a mio avviso, utilizza parametri di giudizio derivanti dalla sua cultura ed identità per giudicarne a lei estranea. il suddetto brano dei Pink Floyd, non che io ne sia un'amante, vuole iperbolicamente suggerire che è meglio non insegnare ai bambini piuttosto che inculcare in loro una cultura ed un modus vivendi troppo rigidi ed istituzionalizzati. tale protesta si fonda su una problematica legata alla scuola in generale ma a quella del nord-europa in particolare, basata sui dettami dell'appropriato comportamento piccolo e medio-borghese. è una proposta che anche Gaber ha fatto in modo provocatorio con la sua canzone "non insegnate ai bambini" anche se non provava certo amore per la cultura anglo-sassone. è una protesta che sento di dover perorare ancora oggi come studente. troppo spesso i professori, al posto di fornire allo studente gli strumenti per interpretare criticamente le materie di studio, impongono le proprie o le consuete interpretazioni, che oggi i giovani rigettano a pelle sentendole estranee e prive di verità storica. sono stato studente del liceo classico e per questo provo vergogna nel dire che il nostro contatto con i testi dei grandi autori è pari a zero, siamo a contatto con le interpretazioni parziali e faziose di altri. per questo motivo al posto di essere educato alla conformità preferisco anch'io dire: we don't need no education, we don't need no force control. quando la ascoltai parlare per la prima volta dei bronzi di Riace fui messo a confronto con qualcosa che non era giunta sui banchi di scuola e mi resi conto che ero stato instruito su quel tema come su molti altri, acriticamente e quindi in modo fazioso e parziale, quindi in un certo senso è stato lei a suggerire un idea simile ai suoi asoltatori, ma con lingua e modi culturalmente adatti all'uditorio e quindi non facilemnte fraintendibili