sabato 25 ottobre 2008

Apollo Reggino

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon pomeriggio e buon sabato a tutti! Ritengo sia fondamentale per noi Reggini acquisire finalmente la piena e completa padronanza della nostra identità storica e culturale. Alla comprensione ed alla divulgazione del nostro immenso patrimonio artistico ed archeologico potrebbe essere legata la tanto sospirata ottimizzazione delle risorse turistiche e ambientali. Reggio potrebbe finalmente trasformarsi in un'irresistibile "calamita" per turisti e viaggiatori, attratti dalle meraviglie del Museo Nazionale della Magna Grecia, dalla buona cucina nostrana, dalle amenità dei paesaggi dello Stretto. Allo stesso tempo tale rapporto simbiotico fra i cittadini e il loro passato arrichirebbe interiormente anche noi, mai padroni di una REGGINITA' che in realtà pervade complessivamente il nostro quotidiano. Il progetto del Prof. Castrizio è un metodo ottimale e ragionevole per abbattere il muro di gomma dell'indifferenza e dell'abbandono che ancora ci separa dai resti materiali e ideali della nostra Storia.
Quanto al tema sollevato dal Prof. Castrizio (gli sfregi al kouros) dirò che l'entità e la casistica delle mutilazioni (pene, naso, arti superiori ed inferiori) bene si lega, a mio modestissimo parere, all'intenzione di distruggere l'integrità ideale prima ancora che fisica dell'Apollo Reggino, vero e proprio simbolo dell'eredità greca e poi romana della nostra città.
Ricordo inoltre che, specie nel periodo bizantino (anche se non mancano significativi alla tradizione carolingia- Pipino il Breve che fa accecare e tagliare il naso all'ultimo re merovingio Childerico), un requisito essenziale per la sovranità dell'imperatore era proprio la piena integrità fisica poichè un sovrano universale, figura ieratica e concepita dai sudditi come salvifica, non doveva avere difetti fisici. Capitava spesso che un imperatore deposto venisse sfigurato (proprio con la mutilazione del naso) e accecato, al fine di renderlo definitivamente inadatto a regnare.
Resta da capire in quale preciso momento storico ipotizzare tale ignobile offesa al dio che aveva patrocinato (tramite il responso oracolare delfico) la fondazione della città.. Andrò per esclusione. Verrebbe da pensare ai Mamertini che occuparono e terrorizzarono Reggio all'epoca delle guerre pirriche (III sec. a.C.) ma ritengo improbabile che i "figli di Marte", da tempo guadagnati al sincretismo caratteristico della religione greco-romana (mi riferisco a fenomeni di assimilazione fra figure divine venerate da popoli diversi) si siano resi responsabili di un atto così oltraggioso ad una divinità del proprio pantheon. Allo stesso modo non credo che l'avvento del cristianesimo, con la tarda età imperiale e bizantina, per altro di rito greco, abbia voluto devastato in modo così barbaro un segno della continuità storica e culturale di cui sempre si proclama figlia la religione cristiana. Escluderei gli arabi che conquistarono più volte Reggio nel X sec. d.C. per la grande tolleranza che spesso li contraddistinse in materia religiosa, nonostante i luoghi comuni attuali. I responsabili dello scempio sono da ricercare, secondo me, fra quegli invasori desiderosi di rompere con l'eredità greca, quel popolo che costuiva ex novo città e fondava abbazie di rito latino sulle spoglie dei monasteri basiliani con la benedizione del Santo Padre: i Normanni che presero Reggio nel 1059-60. E' con Roberto il Guiscardo e il granconte Ruggero di Altavilla che si può parlare di una cesura voluta e definitiva con le tradizioni ancestrali degli Uomini dello Stretto... Questa è la mia teoria, un parere non "scientifico" ma che ha solo il fine di alimentare un dibattito costruttivo. I Normanni che edificheranno aldilà del kastron bizantino una nuova sezione della città intorno alla nuova Chiesa della SS. Maria assunta in Cielo; i Normanni, legati apostolici per riguadagnare l'Italia Meridionale e la Sicilia al rito romano.. Gli unici interessati e legittimati a distruggere le radici della nostra Storia, sprezzanti di usi costumi e religioni da predoni quali sempre furono...
Questo è il mio parere.. vi auguro un felice week end.

Anonimo ha detto...

Mi auguro che il progetto possa avere lunga vita e maggiore diffusione. Sembra la maggior parte dei Reggini abbiano dimenticato il senso di appartenza ad una città con una storia millenaria, ricordandoselo ogni tanto quando si cammina in via marina in prossimità delle rovine (o entrando al museo per mostrarlo ai parenti o amici che vengono da fuori)... ma forse anche la nostra storia geologica (terremoti e affini) ha contribuito parecchio in questa "dimenticanza".

Chiusa questa parentesi, condivido il pensiero del signor zappalà, anche perchè le mie conoscenze si fermano al primo anno del corso di laurea in cui insegna proprio il prof. Castrizio (ho da poco iniziato il secondo anno nel curriculum archeologico) e quindi rischio di cadere nell'illazione.

Saluti!

Anonimo ha detto...

ciao sono tua figlia...la tua preferita...
vedi che è molto bello il tuo blog sai?
però il mio è più bello...scherzo il tuo è bellissimo!!!
non dimenticarti di passare dal blog e commentare però scrivi cose sensate..ciauuuuuuuu!

Anonimo ha detto...

senta professore,
lei è uno veramente che scrive in fanta italiano,
lei sa che è veramente noioso?
le sue spiegazioni mi fanno addormentare!
sei su scherzi a parteeee!!